Lana Kos, la voce angelica del successo

Intervista alla Sig.ra  LANA KOS
a cura di Adam Rizzi
 
QUANDO HA DECISO DI FARE DEL CANTO LA SUA CARRIERA E QUALI SONO STATI I SUOI INIZI?
Quando ero in tenera età mi ero prefissata l’obiettivo di diventare attrice di prosa e pertanto ho iniziato a prepararmi all’Accademia di prosa e  a 15 anni mi sono iscritta alla Scuola musicale, benché io fossi allora totalmente priva di ogni qualsivoglia esperienza musicale. I miei genitori inizialmente mi sconsigliarono di intraprendere questa strada e pertanto un bel giorno ho nascosto loro di fare un’audizione ,con la scusa di uscire con gli amici, e mi sono recata a Varaldin, città molto barocca dalla grande tradizione musicale. Io ho aspettato in trepida attesa che arrivasse il mio turno: ho cantato un musical arrivando a prendere la A naturalmente senza alcunché minimo sforzo. I Maestri si sono subito meravigliati rimanendone sorpresi: ricordo che a quell’audizione prendevano solo 2 cantanti ed io fui una delle due prescelte. La mia Maestra di canto mi ha sempre reputato un dono del Signore, uno strumento di Dio: “ Tu, ragazza mia, hai 378 di voce naturale!”, mi diceva sempre. Da quel momento in avanti ho capito allora che la Lirica sarebbe dovuta essere necessariamente la mia strada: ho capito che in Lirica bisogna essere, oltre che ottimi cantanti, anche attori ed attrici validi; cosa che a me affascina molto perché recitando posso interpretare diversi ruoli ed ogni volta me ne innamoro perdutamente. A 17 anni ho debuttato al Teatro Nazionale di Zagabria in “Regina della notte”; nel 2011, a 26 anni, sono stata protagonista della “Traviata” in Arena  senza neppure una prova con l’orchestra perché sono entrata come sostituzione.
 

  • LEI HA INTERPRETATO DIVERSI RUOLI: QUALE PERSONAGGIO CREDE LE SIA CUCITO MEGLIO ADDOSSO E QUALE, INVECE, CREDE NON SIA APPROPRIATO PER LA SUA VOCE E PERCHE?

 
Io accetto solo ed esclusivamente ruoli che mi piacciono e che sento in gola. Io sono un soprano: quello che si confà alla mia voce io canto. Ad esempio non ho mai cantato Gilda perché non è adatta  alla mia vocalità; o ancora posso confessare che tre anni fa mi hanno chiesto di interpretare “Norma” ma ho rifiutato: credo che i caratteri di tutti questi personaggi non potrei viverli davvero come dovrei per una questione legata alla mia età; li reputo,piuttosto, personaggi da interpretare nella piena maturità.
 

  • COSA HA PROVATO L’ESSERE STATA SCELTA PER INTERPRETARE IL RUOLO DI VIOLETTA VALERY IN “TRAVIATA” NEL 2013 IN ARENA IN OCCASIONE DEL FESTIVAL DEL CENTENARIO CHE, TRA L’ALTRO, è COINCISO ANCHE CON LA CENTESIMA RAPPRESENTAZIONE DELLA “TRAVIATA”?

Un grandissimo onore : pertanto colgo l’occasione per  ringraziare  il Direttore Artistico Maestro Gavazzeni per avermi dato questa importante opportunità .
 

  • A SUO DIRE IL SUO COMPAGNO GIANCARLO DEL MONACO, FIGLIO DEL CELEBRE TENORE, è IL SUO CRITICO Più ATTENTO: QUANTO INFLUISCE IN Ciò CHE LEI FA AVERE AL FIANCO LA SUA PRESENZA?

Indubbiamente Giancarlo del Monaco rappresenta il mio critico più attento ma lo è stato anche  suo padre: il tenore Mario del Monaco; però ci tengo a precisare che tutte le decisioni sulla mia carriera le  prendo io, perchè sono io che salgo sul palcoscenico e canto!
 

  • LEI è ORIGINARIA DI UNO STATO BELLISSIMO: LA CROAZIA. QUAL è IL RAPPORTO DI QUESTA TERRA MERAVIGLIOSA, NELLA QUALE TRA L’ALTRO è DEFINITA “ LA BAMBINA FAVORITA DEL PAESE”, CON LA TRADIZIONE DEL BEL CANTO?

La mia patria, la Croazia, è un paese meraviglioso, c’ è tutto: centinaia di isole, pianure meravigliose, suggestive cascate d’ acqua, e, fra l’ altro, si mangia e si beve anche bene . In determinate regioni della Croazia c’ è anche una grande tradizione di un passato italiano come l’ Istria . È bello  trovarsi oggi tutti insieme in un’ Europa che non ha limiti di frontiere .La Croazia ha anche una tradizione di cantanti molto importanti come, ad esempio, Zinca Milanov,Ruza Pospis-Baldani,Ljiljana Molnar Talaic.
 

  • LEI HA UNA PASSIONE PER LA MUSICA GITANA: COME NASCE QUESTA SUA PASSIONE?

La tradizione musicale gitana non esiste solo in  Croazia, ma anche in Spagna  ed Ungheria, che è vicina al mio paese. È una musica  che possiede tanta anima e bisogna stare attenti alle parole e conoscere  la nostra cultura e tradizione per capirla davvero.
 

  • CI SONO MAI STATE SITUAZIONI DI PANICO DURANTE IL CORSO DI UNA SUA RECITA ALLE QUALI è RIUSCITA A PORRE PRONTO RIMEDIO, SENZA CHE Ciò INFICIASSE IL BUON ESITO DELL’INTERA RAPPRESENTAZIONE?

Fa parte del nostro mestiere controllare i momenti di salute precaria : se ogni cantante dovesse “cancellare ” le recite per motivi di nervosismo o di malesseri passeggeri  chiuderebbero tutti i Teatri ! Io, onestamente ,situazioni di panico non le ho mai vissute: ho cantato pur soffrendo di bronchiti, mal di gola, pressione bassa, giramenti di testa , mal di stomaco, colpi d’ aria ( come ad esempio quando si è trattato di dover cantare  all’Arena di Verona ), arrabbiature varie, cambiamenti di clima, palpitazioni, raffreddamenti dovuti all’ aria condizionata negli alberghi, automobili,  aereoporti, treni, e naturalmente malesseri tipicamente femminili.
 
 

  • IL 16 SETTEMBRE E’ RICORSO IL 38° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI MARIA CALLAS: COSA RAPPRESENTA PER LEI LA “DIVINA”?

Per me la ” Divina ” rappresenta una grande interprete , una meravigliosa cantante ed attrice , un grande esempio. Bisogna però saper distinguere la Maria ” Meneghini ” Callas, enorme Artista, e la Maria Callas, donna finita insensatamente nelle fauci di un sensazionalismo crudele, che non ha nulla a che vedere con la  sua Arte Suprema qual è il Bel Canto.
 

  • QUALI SONO I SUOI LAVORI Più RECENTI?

Ultimamente ho partecipato alla  ” Boheme ” ( nel ruolo di Musetta ) al ” Massimo ”  di Palermo; inoltre ho cantato una prima ed una serie di recite di ” Traviata ” alla ” Royal Opera ” di Stoccolma ed una prima ed una serie di recite di ” Barbiere di Siviglia ” al Festival di Avences . In seguito canterò il ruolo di Luisa nella ” Luisa Miller ” di Giuseppe Verdi al Teatro Reale di Madrid .
 

  • POTREBBE RACCONTARE ALLE LETTRICI DI “RIVISTA DONNA” IN CHE MODO SI SVOLGE UNA SUA “GIORNATA-TIPO”?

Un cantante deve assolutamente dormire molto, per poter ricaricare le batterie, che sono sempre sul punto di scaricarsi : io consiglio sempre almeno 10 ore a notte di riposo .La mattina faccio una tranquilla e lunga colazione, poi piano piano scaldo  la voce ed inizio a studiare poi al pianoforte nuovi ruoli, oppure ripasso i ruoli già cantati . Nel pomeriggio, idem, studio ! La sera, in genere, mi rilasso leggendo . Qualche volta esco con gli amici. Cerco il più possibile di stare con mio figlio, Adam, un bellissimo e sensibile bambino di 9 anni: vado a prenderlo a scuola quando posso, faccio i compiti con lui, ascolto i suoi problemi e a volte, lui i miei. Adam è un bambino meraviglioso , che ben conosce la mia professione e sa che la vita di noi Artisti non è una vita ” normale “. Quando invece sono impegnata per le recite nei teatri la mia giornata si svolge in maniera differente:  mattina prove, pomeriggio prove, sera fino a tardi prove o spettacoli. Dimenticavo: ho la pressione bassa, e se non bevo almeno tre caffè al giorno, svengo! Io da buona croata adoro il caffè.
 

  • COME VIVE I PRIMISSIMI ATTIMI PRIMA DI ENTRARE IN PALCOSCENICO? CI SONO DEI RITI SCARAMANTICI CHE è SOLITA FARE?

In generale non sono superstiziosa. Certo non mi diverte il gatto nero che mi passa davanti e cerco di evitare di passare sotto le scale . Non mi piace appoggiare cappelli sul letto , però penso anche che una cantante ben preparata e con i nervi saldi non abbia bisogno di essere vittima di inutili scaramanzia di ogni sorta. Da sempre, prima di ogni recita, bevo un doppio espresso, il mio terzo caffè della giornata.
 

  • L’ITALIA HA RAPPRESENTATO PER LEI UN PORTO SICURO PER POTERSI AFFERMA APPIENO: COSA AMA DI Più DEL TESSUTO TERRITORIALE ITALIANO?

L’ Italia è il paese che mi ha internazionalmente scoperta quale Artista: come si fa a non amare l’ Italia! Le piazze, le vie, i monumenti, i musei, il mare,  il cibo, la moda! Sicuramente , però,non le sue tasse! Devo ammettere che la mia cittàitaliana preferita è Venezia, anche per il forte legame storico che la lega alla mia terra.
 

  • A SUO VEDERE CI SONO STATE DELLE TRASFORMAZIONI MESSE IN ATTO NEL CORSO DEL TEMPO NEL MODO DI VEDERE ED INTENDERE IL BEL CANTO? CI FACCIA ALCUNI ESEMPI…

Il canto, benchè abbia dei ” punti fissi ”  quali, ad esempio,una giusta tecnica vocale e il modo sensibile di interpretarla, è in continua evoluzione . Sarebbe un errore tremendo giudicare un cantante degli anni ’30 o ’50 o ’70 o ’90 del secolo passato in base allo stile, perchè esso è una moda , e la moda, si sa, è destinata a  cambiare !  Sarebbe anche crudele confrontare e giudicare una moda degli anni ’50 con una moda del primo decennio del secolo attuale .Io credo che se gli Artisti più importanti del secolo scorso fossero in vita ,e cantassero oggi, avrebbero uno stile sicuramente differente dal passato,recente o remoto che esso sia. Posso affermare inoltre che  l’ intelligenza interpretativa di un’ Artista è in continua evoluzione.
 

  • COSA RAPPRESENTANO PER LEI I 2 PALCOSCENICI ITALIANI “Più DIFFICILI”, COSì AMBITI MA TEMUTI ALLO STESSO TEMPO, “L’ARENA” E “LA SCALA”?

I palcoscenici più ” temuti “, sono temuti, a mio avviso, per vari motivi. L’ Arena di Verona è temuta perchè quando vai in scena  ti trovi di fronte un oceano di pubblico , ed è lì che bisogna rispettare il pubblico , e vivecersa. In che modo questo può accadere ? Chiudendo gli occhi e aprendo il cuore a quest’ oceano , sperando che tutto vada bene . Per quanto riguarda, invece,  la Scala, dove ancora non ho avuto il piacere e l’ onore di cantare, bisogna fare un discorso differente: è un teatro che fa tremare i polsi per l’enorme tradizione ed il timore reverenziale che il pubblico e i compositori incutono ai suoi Artisti; basti pensare che è stato il palcoscenico sul quale ha camminato Giuseppe Verdi! Questo per me è davvero il ” Teatro alla Scala “.
 

  • A QUALE O A QUALI CELEBRI INTERPRETI DELL’OPERA LIRICA DEL PASSATO SI ISPIRA LANA KOS E PERCHè?

Per me una cantante eccezionale è stata Montserrat Caballé, dotata di un’ emissione e tecnica vocale straordinarie; io la ascolto sempre non appena ho 10 minuti liberi prima di iniziare a studiare.
 

  • IL SUO RAPPORTO CON I REGISTI…

Il mio rapporto con i registi è molto professionale. Credo di essere una buona attrice, in palcoscenico mi libero di ogni problema e complesso. Le mie capacità attoriali sono a disposizione della fantasia di un regista intelligente e sensibile.
 

  • NONOSTANTE LA SUA GIOVANE Età LEI è MAMMA DI UNA SPLENDIDA BAMBINA: QUALI SONO LE VIRTù E I VALORI CHE LE INSEGNERà LUNGO TUTTO IL SUO PERCORSO DI CRESCITA?

I grandi valori da dover trasmettere sono quelli morali, ovvero il rispetto per gli altri, studiare, fare sport:  come dicevano gli antichi latini “mens sana in corpore sano” ! Dico sempre ad Adam  che in un mondo globalizzato dove ci troviamo a vivere è fondamentale imparare le lingue,se serve anche più di una . Adam ed il mio compagno Giancarlo si vogliono molto bene: Giancarlo gli insegna molte cose che gli serviranno per la vita, sia per sè, sia nei rapporti con gli altri.
 

  • UN SUO PERSONALE PARERE SULLE MESSE IN SCENA IN CHIAVE MODERNA DI OPERE CLASSICHE

Io, generalmente, adoro le cose che rispettano la musica ed il canto . A mio avviso non si tratta di interpretare in modo moderno o classico  i capolavori del teatro musicale , ma semplicemente di trasmettere al pubblico una giusta e riflessiva modernità, nel dovuto rispetto soprattutto al compositore e al testo .
 
 

  • LE PIACEREBBE INSEGNARE NEI MASTERCLASS? A SUO VEDERE QUALI SONO GLI ERRORI Più COMUNI COMPIUTI DA CHI SI AVVICINA ALLO STUDIO DEL CANTO AL GIORNO D’OGGI E QUALI I SUOI POSSIBILI CONSIGLI?

Penso che per insegnare bisogna avere tempo ed esperienza, e al momento sono troppo occupata nello sviluppo della mia carriera. A volte giovani Artisti nei teatri mi chiedono dei consigli, che io trasmetto con piacere, però insegnare veramente è un’ altra cosa. La scelta di un’insegnante di canto, da consigliare a giovani di belle speranze, è una responsabilità molto grande  perché non è detto che un’insegnante che si confà ad un ragazzo possa essere adatta ad un altro ragazzo. Io sono stato molto fortunata e mi rendo conto che fare una scelta sbagliata di questo genere significa condannare un giovane Artista a perdere tempo e soldi allo stesso tempo.
 

  • UN CONSIGLIO CHE LEI DAREBBE AI GIOVANI TALENTI DESIDEROSI DI INTRAPRENDERE LA SUA STESSA STRADA…

Studiare bene, fare il conservatorio, saper suonare bene il piano, non sbagliare l’ insegnante di canto, e nel caso si sbagliasse, fuggire a gambe levate. Tre sono le cose da non dimenticare mai : studiare, studiare, studiare!
 

  • PROGETTI IMMINENTI IN CANTIERE…

Lo studio dell’ opera ” Ernani ” di Verdi, che farò all’ Opera di Spalato ( Split Croazia )- amo ogni tanto cantare nel mio paese! Debutterò in Cina, a Macao, nel ” Faust ” di Gounod , il ruolo di Margherita .Poi in ” Simone Boccanegra ” di Verdi il ruolo di Amelia, nel quale voglio debuttare al più presto ,ed il concerto  Gala di Capodanno all’ opera Reale di Stoccolma.In Aprile, come già detto, affronterò il molto impegnativo ruolo di Luisa nella ” LUisa Miller ” di Verdi,opera nella quale ho già debuttato all’ opera di Losanna in Svizzera e che  attualmente voglio perfezionare  al Teatro “Real “di Madrid assieme ai miei colleghi Francesco Meli e Leo Nucci, opera diretta dal Maestro James Conlon.
 

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